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dell'impero romano cap. l | 7 |
la Siria, l’Egitto e l’Etiopia una specie di vasto triangolo con faccie irregolari. Dalla punta settentrionale di Beles1, sull’Eufrate, forma una linea di mille e cinquecento miglia che termina nello stretto di Babelmandel e nel paese dell’incenso. La linea del mezzo, che va dall’Oriente all’Occidente, da Bassora a Suez, dal golfo Persico al mar Rosso, può essere all’incirca la metà in lunghezza2; i lati del triangolo si dilatano insensibilmente, e la base che è al mezzodì presenta all’Oceano indiano una costa di circa mille miglia. La superficie interna della penisola è quattro volte più ampia di quella dell’Alemagna o della Francia; ma la parte più vasta di quel terreno è stata giustamente disonorata cogli epiteti di Petrea e di Arenosa. La natura al-
- ↑ Abulfeda, Descriptio Arabiae, p. 1; d’Anville, l’Eufrate e il Tigri, p. 19, 20. In questo luogo, ove si trova il paradiso, o sia giardino d’un satrapo, passò Senofonte coi Greci l’Eufrate per la prima volta (Ritirata dei diecimila l. 1. c. 10, p. 29. edit. Wells).
- ↑ Il Reland ha provato con molta erudizione superflua 1. che il nostro mar Rosso (il Golfo d’Arabia) non è che l’una parte del mare Rubrum, Ερυθρα θαλασση degli antichi, che si allungava fino allo spazio indefinito dell’Oceano indiano; 2. Che i vocaboli sinonimi ερυθρος αιθιοψς, sono allusivi al color dei Neri o Negri. (Dissert. miscell., t. I. p. 59-117).
blioteca Orientale del d’Herbelot, p. 120, et alibi passim. 3. I viaggiatori Europei, tra i quali Shaw (p. 438-455) e Niebuhr (Description, 1773; Voyages, tom. I, 1776) vogliono essere menzionati con onore: Busching (Géographie par Berenger, t. VIII. p. 416-510) ha fatto una compilazione giudiziosa; e il lettore debbe aver sotto gli occhi le carte del d’Anville (Orbis veteribus notus, e la prima parte dell’Asia) e la sua Geografia antica (t. I, p. 208-231).