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110 storia della decadenza

taglia di Muta1, cioè nella prima azione guerresca, in cui i Musulmani vennero a pruova di valore contro un nemico straniero. Zeid morì da soldato nella prima fila; eroica e memoranda fu la fine di Jaafar, il quale avendo perduta la man destra, impugnò lo stendardo colla sinistra, e troncatagli questa, strinse e tenne la bandiera co’ due moncherini sanguinenti, sinattantochè per cinquanta onorate ferite stramazzò al suolo: „Accorrete, esclamò Abdallah che andò a farne le veci, accorrete arditamente, la vittoria o il paradiso è nostro„. La lancia d’un Romano decise l’alternativa, ma Caled, il convertito della Mecca, afferrò il vessillo; nove spade si spezzarono in man sua, e la sua prodezza valse a reprimere e a respignere i cristiani di numero superiori. Nella notte seguente si tenne consiglio di guerra, ed egli fu eletto per generale nel conflitto della domane, ove colla sua abilità seppe assicurare a’ Saraceni la vittoria o almeno la ritratta, e quindi Caled ricevè da’ suoi compatriotti e da’ nemici il glorioso soprannome di Spada di Dio. Salì Maometto in pulpito, e dipinse con enfasi profetica la sorte de’ soldati che per la causa di Dio avevano data la vita; ma in privato lasciò vedere sentimenti di natura, e fu sorpreso in atto di piagnere per la figlia di Zeid. „Che veggo mai? gli disse maravigliato un suo discepolo. Tu vedi un amico, rispose l’appostolo, che piange la morte dell’amico più fedele„. Dopo conquistata la Mecca, volle il sovrano dell’Arabia far sembiante di preve-

  1. V. su la battaglia di Muta, e le conseguenze, Abulfeda (p. 100-102) e Gagnier (t. II, p. 327-343). Καλεδος, scrive Teofane, ον λεγουσι μαχαιραν του Θιου Caled, denominato Spada di Dio.