106 |
storia della decadenza |
|
giurato di difenderli1. Frettolosamente, e di soppiatto, corsero quattromila idolatri ad assalire d’improvviso il conquistatore; guardavano con occhio di compassione la stupida negligenza de’ Koreishiti; ma confidavano ne’ voti e forse ne’ soccorsi d’un popolo, che da sì poco tempo avea rinunciato a’ suoi Dei, e s’era piegato sotto il giogo del suo nemico. Dispiegò il Profeta le bandiera di Medina e della Mecca; gran numero di Beduini si pose sotto i suoi stendardi, e vedendosi i Musulmani in numero di dodicimila, s’abbandonarono in braccio ad una imprudente e colpevole presunzione. Senza cautela discesero nella vallata di Honano: gli arcieri e frombolieri degli alleati aveano prese le alture; fu oppresso l’esercito di Maometto, perdè la disciplina, si smarrì di coraggio, e giubilarono i Koreishiti vedendoli esposti al rischio di perire. Già accerchiano il Profeta salito su la bianca mula; volle egli slanciarsi contro le lor picche per ottenere almeno una morte gloriosa; ma dieci de’ suoi fedeli compagni gli fecero schermo coll’armi, e colla persona, e tre di loro furono uccisi a’ suoi piedi. „Fratelli miei, esclamò egli a più riprese con dolore e sdegno, io sono il figlio d’Abdallah; sono l’appostolo della verità! O uomini! siate fermi nella fede; o Dio, mandaci il tuo soccorso!„ Abbas suo zio, il quale simile agli eroi d’Omero aveva una forza ed un suono straordinario di voce, intronò la valle
- ↑ Abulfeda (p. 117-123) e Gagnier (t. III, p. 88-111) narrano l’assedio di Tayef, la division del bottino, ec. Al-Iannabi fa menzione delle macchine, e degl’ingegneri della tribù di Daws. Credevasi che l’ubertoso terreno di Tayef fosse una porzione della Siria, e trasportato l’avesse colà il diluvio universale.