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dell'impero romano cap. xlii. | 57 |
l’intraprendente avarizia degli Argonauti1. Dalla tradizione si è riferito, con qualche color di ragione, che l’Egitto piantasse sul Fasi una colonia istruita e colta2, la quale fabbricava tela, costruiva navi, ed inventò le carte geografiche. L’ingegno dei moderni ha popolato di floride città e nazioni l’Istmo che corre dall’Eussino al Mar Caspio3; ed un vivace Scrittore, osservando la rassomiglianza del clima, e per quanto gli parea, del commercio, non esitò a denominare il Colco, l’Olanda dei tempi antichi4.
Ma le dovizie del Colco non risplendono che per mezzo alle tenebre della conghiettura o della tradizione; nel mentre che la genuina sua istoria ci presenta una scena uniforme di rozzezza e di povertà. Se è vero che si parlavano cento e trenta lingue, sul mercato di Dioscurias5, non potevano essere che gli imperfetti
- ↑ Plinio, Hist. Nat. l. XXXIII, 15. Le miniere aurifere ed argentifere della Colchide trassero colà gli Argonauti (Strabone, l. I p. 77). Il sagace Chardin non potè rinvenir oro nelle miniere, nei fiumi, od altrove. Eppure un Mingrelio perdè una mano ed un piede per aver mostrato in Costantinopoli alcuni saggi d’oro nativo.
- ↑ Erodoto, l. II c. 104, 105, p. 150, 151. Diodoro Siculo l. I p. 33, ediz. Wesseling. Dionisio Perieget, 689, ed Eustazio ad loc. Scholiast. ad Apollonium Argonaut. l. IV, 282-291.
- ↑ Montesquieu, Espr. des Lois, l. XXI c. 6. L’Isthme.... couvert de villes et de nations qui ne sont plus.
- ↑ Bougainville (Memoires de l’Acad. des Inscr. t. XXVI p. 33) sopra il viaggio affricano di Annone ed il commercio dell’antichità.
- ↑ Un istorico greco, Timostene, ha asserito, in eam CCC nationes dissimilibus linguis descendere; ed il modesto Plinio si contenta di aggiugnere: et a postea a nostris CXXX interpretibus negotia ibi gesta (VI, 5); ma le parole nunc deserta ricoprono una moltitudine di antiche finzioni.