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storia della decadenza |
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dottrina, Nushirvan venne a sapere che le favole morali e politiche di Pilpai1, antico Bracmano, si conservavano con gelosa riverenza fra i tesori dei Sovrani dell’India. Il medico Peroze fu segretamente spedito alle rive del Gange, onde procacciarsi, a qualunque prezzo, la comunicazione di quest’opera preziosa. L’accorgimento di Peroze ne ottenne una copia, che con dotta accuratezza egli tradusse; e le favole di Pilpai si lessero e si ammirarono nell’assemblea di Nushirvan e dei suoi nobili. L’originale indiano, ed il suo traslatamento persiano da lungo tempo sono scomparsi, ma questo venerabile monumento, salvato per la curiosità dei Califfi Arabi, rinacque nel Persiano moderno, negli idiomi Turco, Siriaco, Ebraico e Greco, e per mezzo di successive versioni venne trasfuso nelle moderne lingue d’Europa. Nella presente forma di queste favole, più non si scorgono affatto il carattere particolare, i costumi e la religione degl’Indi; e l’intrinseco merito delle favole di Pilpai cede di gran lunga alla concisa eleganza di Fedro, ed alle naturali grazie di La Fontaine. L’autore ha illustrato, in una serie di apologhi, quindici sentenze morali e politiche
- ↑ Di queste favole ho veduto tre copie in tre lingue differenti: 1. in Greco, tradotte da Simeone Seth (A. D. 1100) dall’Arabo, e pubblicate da Starck a Berlino nel 1697 in-12; 2. in Latino, versione dal greco, intitolata: Sapientia Indorum, inserita dal P. Pussino al fine dell’edizione di Pachimero (p. 547-620, ed Rom.); 3. in Francese, versione dal turco, dedicata, nel 1540, al sultano Solimano. Contes et Fables indiennes de Pilpay et de Lokman, par MM. Galland et Cardonne. Paris, 1778, 3 vol. in-12. Il Warton (Storia della Poesia inglese, vol. 1 p. 129, 131) si prende un campo più largo.