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dell'impero romano cap. xlvi. 415

figlia Eudossia1, condiscese a lusingare il Barbaro colla promessa di una bella ed augusta sposa, ottenne un immediato soccorso di quarantamila cavalli, e negoziò una potente diversione delle armi Turche dal lato dell’Oso2. I Persiani, a lor volta, si ritirarono a precipizio: Eraclio passò a rassegna, nel campo di Edessa, un esercito di settantamila Romani e stranieri, ed impiegò qualche mese con buon successo a riprendere le città della Siria, della Mesopotamia o dell’Armenia, le cui fortificazioni imperfettamente erano state racconce. Sarban teneva tuttora l’importante posizione di Calcedonia; ma la diffidenza di Cosroe, o l’artifizio di Eraclio non tardò ad alienar l’animo di quel possente Satrapo dal servizio del suo Re e del suo paese. Fu intercettato un messaggio apportatore di un reale o finto ordine al Cadarigan ossia secondo nel comando, che gl’imponeva di spedire, senza indugio, al trono la testa del colpevole o sfortunato Generale. I dispacci

  1. L’unica figlia d’Eraclio e d’Eudossia sua prima moglie, Epifania od Eudossia nominata, nacque in Costantinopoli alli 7 di luglio, A. D. 611; ai 15 d’agosto fu portata al fonte battesimale, ed alli quattro d’ottobre dell’istesso anno gli fu posta la corona sulla testa nella Cappella di San Stefano del palazzo. Era dunque in età di circa quindici anni. A tal effetto venne spedita al Principe turco; ma strada facendo, ricevette la nuova che lo sposo destinatogli, era morto. (Ducange, Fam. byzant., p. 118).
  2. Nell’Elmacino (Hist. Saracen., p. 13-16) si leggono fatti curiosi e verisimili; ma le sue computazioni aritmetiche sono troppo considerabili, perchè suppone 300,000 Romani riuniti ad Edessa, e 100,000 Persiani ammazzati nella battaglia di Ninive. La sottrazione tutt’al più d’uno zero da ogni uno di questi numeri basterebbe per dare a’ calcoli di tal natura un’aria di ragionevolezza.