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e le rovine di Tebarma od Ormia1, che avea dato i natali a Zoroastro, servirono in qualche modo ad espiare gli oltraggi fatti al santo Sepolcro. Uno spirito di religione più puro spiccò nel sollievo e nella liberazione di cinquantamila prigionieri. Ricompensato fu Eraclio dalle lagrime e dalle grate acclamazioni di essi; ma questa saggia operazione, che sparse la fama della sua bontà, destò altamente le querele dei Persiani contro l’orgoglio e l’ostinazione del loro monarca.

In mezzo alle glorie della successiva campagna, Eraclio dileguasi quasi affatto a’ nostri occhi ed a quelli degli Storici bizantini2. Staccandosi dalle spaziose e feconde pianure dell’Albania, pare che l’Imperatore seguisse la catena de’ monti Ircani, scendesse nella provincia di Media o d’Irak, e portasse le vittoriose sue armi fino alle città regali di Casbin e d’Ispahan, a cui

  1. D’Anville ha provato che sì Thebarma che Ormia vicino al lago Spauta, non sono che una sola ed identica città (Mem. de l’Acad. des Inscript., t. XXVIII, p. 564, 565). I Persiani la venerano persuasi essere nato in quella città Zoroastro (Schultens, Index géograph. p. 48): e il Signore d’Anquetil-Duperron (Mem. de l’Acad. des Inscript. t. XXXI p. 375) dà varj testi del loro Zendavesta, o del Zendavesta dei Persiani che sostengono questa tradizione.
  2. Non posso trovare dove fosse situato Salbano, Taranto, territorio degli Unni, ec. del quale fa menzione Teofane (p. 260-262), e ciò che più si è, anco il Signor d’Anville non ha tentata la più piccola indagine in proposito. Eutichio (Annal. t. II, p. 231, 232) autore inetto, nomina Aspahan; e pare verisimile che Casbin sia la città di Sapore. Ispahan è situata a ventiquattro giorni di distanza da Tauride, e Casbin a metà cammino fra queste due città. (Voyages de Tavernier, t. I, p. 63-82).