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dell'impero romano cap. xlvi. 407

una delle province della Media. Cosroe stesso, alla testa di quarantamila uomini, era tornato da qualche spedizione lontana per opporsi ai progressi delle armi Romane; ma egli ritirossi all’avvicinarsi di Eraclio, non accettando la generosa alternativa della pace o della battaglia. In luogo di un mezzo milione di abitatori che attribuiti vennero a Tauride sotto il regno dei Sofi, la città non conteneva più di tremila case; ma il valsente de’ tesori reali in essa rinchiusi consideravansi di gran valore, attesa la tradizione ch’essi fossero le spoglie di Creso, ivi trasportate per opera di Ciro dalla cittadella di Sardi. Le rapide conquiste di Eraclio non furono sospese che dalla stagione d’inverno; un motivo di prudenza, o di superstizione1 lo determinò a ritirarsi nella provincia di Albania, lungo i lidi del Caspio; e le sue tende probabilmente si piantarono nelle pianure di Mogan2, accampamento favorito de’ Principi Orientali. Nel corso di questa fortunata incursione, segnalò egli lo zelo e la vendetta di un Imperatore Cristiano; per suo cenno i soldati estinsero il fuoco, e distrussero i templi de’ Magi: le statue di Cosroe, che aspirava agli onori divini, furono date alle fiamme,

  1. Aprì l’Evangelio ed il primo passo, che il caso gli fece cadere sotto gli occhi, lo applicò al nome ed alla situazione dell’Albania. (Teofane, p. 258).
  2. La landa di Mogan che si trova fra il Ciro e l’Arasse conta sessanta parasanche in lunghezza e venti in larghezza. (Olear., p. 1023, 1024). Offre molte acque e fertilissimi pascoli. (Hist. de Nader-Shah tradotta dal Signor Iones su di un manoscritto persiano part. II, p. 2, 3). Vedi i campi di Timur (Hist. scritta da Skerefeddin-Ali, l. V, c. 37; l. VI, c. 13), l’incoronazione di Nader-Shah (Hist. persane, p. 3-13) e la sua vita, del Signor Iones p. 64, 65).