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dell'impero romano cap. xlvi. 377

cipe ed il Patriarca tosto che si fu accertato della sua fede ortodossa consacrò il fortunato usurpatore nella chiesa di S. Giovanni Battista. Il terzo giorno, Foca, tra le acclamazioni di un popolo spensierato, fece il solenne suo ingresso assiso in un carro tirato da quattro bianchi destrieri; ricompensata fu la rivolta delle sue truppe con un largo donativo, ed il nuovo sovrano, poi ch’ebbe visitato il palazzo, assistè, dall’alto del suo trono, ai giuochi dell’Ippodromo. In una disputa di preferenza tra le due fazioni, il parziale suo giudizio piegossi in favore dei Verdi, „Sovvengati che Maurizio vive tuttora!„ tale fu il grido che dalla parte opposta suonò; e l’indiscreto clamore degli Azzurri avvertì e spronò la crudeltà del tiranno.

[A. D. 602] Furono spediti i ministri della morte a Calcedonia: essi trassero fuori l’Imperatore dal santuario: ed i cinque figliuoli di Maurizio vennero successivamente posti a morte sotto gli occhi dell’angosciato lor genitore. Ad ogni colpo che gli piombava sul cuore, egli trovava forza bastante ad esclamare con umile pietà. „Tu sei giusto, o Signore, ed i tuoi giudizj sono pieni di rettitudine„. Tale fu anzi, negli ultimi momenti, il rigoroso suo attaccamento alla verità ed alla giustizia, che rivelò ai soldati la pietosa frode di una nutrice la quale presentò il proprio suo figlio in cambio del bambino reale1.

  1. Da questo generoso tentativo Cornelio ha preso l’idea di formare il tanto implicato intrigo della sua tragedia l’Eraclio, che non si riesce a ben intendere se non dopo averne veduta la rappresentazione più d’una volta (Cornelio di Voltaire, t. V, p. 300) e che, a quanto si assicura, ha messo in imbroglio l’istesso suo autore dopo alcuni anni d’intervallo (Anecdot. dramat., t. I, p. 422).