344 |
storia della decadenza |
|
di marcia dal mar Caspio1; una flotta nemica2 esplorò per la prima volta quel mare circondato da terre; e settantamila prigionieri furono trapiantati dall’Ircania nell’isola di Cipro.
[A. D. 579] Al tornare della primavera, Giustiniano discese nelle fertili pianure dell’Assiria; l’incendio della guerra avvicinossi alla residenza di Nushirvan; il corrucciato monarca precipitò nella tomba, e l’ultimo suo editto inibì ai suoi successori di esporre la loro persona in una battaglia contro i Romani. Tuttavia la memoria di questo passeggiero affronto si smarrì fra le glorie di un lungo regno, ed i formidabili suoi nemici, poscia che si furono pasciuti de’ sogni della conquista, chiesero nuovamente di respirare per qualche tempo dalle calamità della guerra3.
- ↑ Pompeo avea vinto gli Albani che gli si erano fatti incontro in numero di dodicimila cavalieri, e di sessantamila fanti; ma la sua marcia fu arrestata dalla comune opinione, che in quel paese si trovasse una quantità di rettili velenosi, l’esistenza de’ quali è tuttora molto dubbiosa, come quella delle Amazzoni, che si collocavano in que’ contorni (Plutarco, Vita di Pompeo, t. II p. 1165, 1166).
- ↑ Negli Annali dell’Istoria io non ritrovo che due flotte comparse sul mar Caspio: 1. quella de’ Macedoni, quando Patroclo, ammiraglio di Seleuco e di Antioco, Re di Siria, giunse dalle frontiere dell’India, dopo d’aver disceso un fiume che è probabilmente l’Oxo (Plinio, Hist. nat. VI, 21): 2. quella de’ Russi quando Pietro il Grande condusse una flotta ed un esercito dai contorni di Mosca alla costa della Persia (Bell’s Travels, vol. II p. 325-352). Egli con ragione osserva che mai non s’era spiegata una simile pompa marziale sul Volga.
- ↑ Sulle guerre Persiane, e sui trattati con quella nazione, vedi Menandro, in Excerpt. legat. p. 113-125; Teofane, di