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dell'impero romano cap. xlvi. 339

CAPITOLO XLVI.

Rivoluzioni della Persia dopo la morte di Cosroe o Nushirvan. Il tiranno Ormuz, suo figlio, è deposto. Usurpazione di Bahram. Fuga e restaurazione di Cosroe II: sua gratitudine verso i Romani. Il Cacano degli Avari. Ribellione dell'esercito contro Maurizio: sua morte. Tirannia di Foca. Esaltamento di Eraclio. Guerra Persiana. Cosroe soggioga la Siria, l'Egitto e l'Asia Minore. Assedio di Costantinopoli fatto da' Persiani e dagli Avari. Spedizioni Persiane. Vittorie e trionfo di Eraclio.

Il conflitto tra Roma e la Persia s’era prolungato dalla morte di Crasso fino al regno di Eraclio. Una sperienza di settecento anni potea convincere le nazioni rivali dell’impossibilità in cui erano di mantenere le loro conquiste al di là de’ fatali termini del Tigri e dell’Eufrate. Eppure i trofei di Alessandro destarono l’emulazione di Traiano e di Giuliano; ed i sovrani della Persia nudrivano l’ambiziosa speranza di ristabilire l’impero di Ciro1. Tali straordinarj sforzi della potenza e del coraggio sempre riscuotono l’attenzione della posterità; ma gli eventi che materialmente non cangiano il destino delle nazioni, la-

  1. Missis qui..... reposcerent..... veteres Persarum ac Macedonum terminos, seque invasurum possessa Cyro et post Alexandro, per vaniloquentiam ac minas jaciebat (Tacito, Annali, VI, 31) Tale era il linguaggio degli Arsacidi. In parecchi luoghi ho ricordato le alte pretensioni dei Sassanidi.