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L’esperienza ha provato che i Selvaggi sono i tiranni del sesso femminile, e che la condizione delle donne viene d’ordinario raddolcita dal raffinarsi del viver sociale. Allettato dalla speranza di ottenere una progenie robusta, Licurgo aveva differito l’epoca del matrimonio; essa fu determinata da Numa alla tenera età di dodici anni, affinchè il marito Romano potesse educare a suo talento una pura ed obbediente verginella1. Secondo l’uso dell’antichità questi comprava la sua sposa da’ parenti di lei, ed ella compiva la coenzione, coll’acquistare, pagando tre monete di rame, il diritto d’entrar nella casa e la tutela delle domestiche Deità del consorte. I Pontefici offerivano un sacrifizio di frutta, in presenza di dieci testimoni: le parti contraenti sedevano sulla stessa pelle d’agnello; essi mangiavano una focaccia salata di farro e di riso, e questa confarrazione2, che dinotava l’antico cibo usato in Italia, serviva qual emblema della mi-

    (Opp. t. I in Julium Paulum, p. 567-588, et Amica responsio, p. 591-606) che sostiene l’opinione di Giusto Lipsio (Opp. t. II p. 409; ad Belgas, cent. I epist. 85). Bynkershoek ne parla come di una legge positiva ed obbligatoria (De jure occidendi liberos. Opp. t. I p. 318-340; Curae secundae, p. 391-427). In questa controversia ardita e piena di rancore, i due amici sono caduti negli opposti estremi.

  1. Dionigi d’Alicarnasso (l. II p. 92, 93); Plutarco (in Numa, p. 140, 141) Το σαμα και το ηθος καθαρον και αθικτον επι τω γαμουντι γενεσδαι.
  2. Fra li frumenta d’inverno, si adoperava il triticum, o frumento barbuto, il siligo od il grano imberbe, il far, l’adorea, l’oryza, la cui descrizione si accorda perfettamente con quelle dei risi di Spagna e d’Italia. Io adotto questa identità sull’autorità del sig. Paucton nella sua laboriosa ed utile opera intorno la Metrologia.