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178 storia della decadenza

sari, il Popolo od il Senato avea spesso conceduto loro un’esenzione personale dagli obblighi e dalle pene degli statuti particolari; ed ogni concessione era un atto di giurisdizione esercitato dalla repubblica verso il primo de’ suoi cittadini. L’umile privilegio di costui venne finalmente trasformato nella prerogativa di un tiranno; e l’espressione latina di sciolto dalle leggi1 supponevasi che innalzasse l’Imperatore sopra tutti i raffrenamenti umani, e lasciasse la sua coscienza e ragione come la sacra misura della sua condotta. II. I decreti del Senato, che, ad ogni regno, determinavano i titoli ed i poteri di un Principe elettivo, significavano essi pure la dipendenza dei Cesari: nè fu se non dopo che le idee ed anche la lingua dei Romani erano state corrotte, che Ulpiano, o più probabilmente Triboniano stesso2 immaginò e la legge Reale3, ed una concessione irrevocabile per parte del Popolo. Allora i principj di libertà e di giustizia servirono a sostenere l’origine del potere Imperiale, quantunque falsa nel fatto, e fonte di schiavitù nelle sue conseguenze. „Il piacere dell’Imperatore, dicevano, ha il

  1. Dione Cassio, per mala fede o per ignoranza, s’inganna sul significato costituzionale di legibus solutus, t. 1 l. LIII p. 713. Heimar, suo editore, in quest’occasione aggiunge i proprj ai rimproveri, di cui la libertà e la critica hanno caricato questo servile istorico.
  2. Vedi Gravina, Opp. p. 501-512; ed anche Beaufort, Repub. rom. t. 1 p. 255-274. Questo fa un uso giudizioso di due dissertazioni pubblicate da Gian Federico Gronovio e Noodt, e tradotte ambedue da Barbeyrac, che vi ha aggiunto note assai preziose; 2 volumi in-12, 1731.
  3. L’espressione lex regia era ancor più recente della cosa. Il nome di Legge Reale avrebbe fatto inorridire gli schiavi di Commodo e di Caracalla.