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162 | storia della decadenza |
rispetto o l’obbedienza delle indipendenti nazioni. Ben saggio o fortunato è il Principe che collega la sua propria riputazione con l’onore e l’interesse di un ordine d’uomini destinato a perpetuarsi nella società. La difesa del fondatore è la prima causa che in ogni secolo ha esercitato lo zelo e l’industria dei Giureconsulti; piamente essi rammemorano le sue virtù; dissimulano, o negano i suoi falli, e rigorosamente puniscono il delitto o la demenza dei ribelli che ardiscono di macchiare la maestà della porpora. L’idolatria dell’amore ha provocato, come d’ordinario avviene, il rancore dell’opposizione; il carattere di Giustiniano è stato esposto alla cieca veemenza dell’adulazione e dell’invettiva, e l’ingiustizia di una setta (gli Anti-Triboniani) ha rifiutato ogni lode ed ogni merito al Principe, ai suoi ministri ed alle sue leggi1. Non attaccato ad alcuna parte, non interessato che alla verità ed al candore dell’istoria, e diretto dalle più moderate ed abili guide2, io entro con giusta diffidenza
- ↑ Francesco Ottomanno, abile ed illuminato Giureconsulto del secolo decimosesto, tendeva a mortificare Cujacio ed a far la corte al Cancelliere de l’Hôpital. Il suo Antitribonianus, che non ho mai potuto procurarmi, venne pubblicato in francese nell’anno 1609, e la sua setta si è propagata in Germania (Heineccius, Opp. t. III, sylloge 3 p. 171-183).
- ↑ In testa di queste guide io pongo, coi riguardi che gli si debbono, l’abile e sapiente Eineccio, professore tedesco morto ad Halle nel 1741 (Vedi il suo elogio nella Nouvelle Bibliothèque germanique, tom. II p. 51-64). Le numerose
o indiretta, ed in Inghilterra si ebbero in rispetto da Stefano fino ad Edoardo I, il Giustiniano della Gran-Brettagna. Vedi Duck (de usu et auctoritate juris civ., l. II c. 1, 8-15); Eineccio (Hist. juris german. c. 3, 4, n. 55-124)) e gli istorici delle leggi di ciascun paese.