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storia della decadenza |
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occhi di Roma e delle nazioni, durante i giuochi dati dal giovane Ottaviano in onore di Venere e del suo zio. L’opinione volgare ch’esso trasportasse al Cielo la divina anima del Dittatore, fu accarezzata e consacrata dalla pietà del politico Ottaviano: nel mentre che la segreta sua superstizione riferiva la cometa alla gloria de’ proprj suoi tempi1. Si è già accennato che la quinta visita accadde nel quinto anno di Giustiniano, il quale coincide coll’anno cinquecentotrentuno dell’era Cristiana. E degno è di ricordo che in questa, come nella precedente apparizione, la cometa fu seguitata, sebbene con più lungo intervallo, da un’osservabile pallidezza del Sole. Il sesto ritorno, intervenuto nell’anno mille cento e sei, vien rammentato dalle cronache dell’Europa e della China; e nel primo fervore delle Crociate, i Cristiani ed i Maomettani poterono con egual ragione immaginarsi ch’essa pronosticasse la distruzione degli Infedeli. Il settimo fenomeno, che porta la data del mille seicento e ottanta, si presentò agli occhi di un secolo illuminato2. La filosofia di Bayle,
- ↑ Plinio (Hist. Nat. II, 23) ha trascritto i registri originali di Augusto. Il Mairan, nelle ingegnosissime sue lettere al P. Parennin, missionario alla China, trasporta i giuochi e la cometa del settembre, dall’anno 44 all’anno 43 avanti l’era Cristiana; ma io non mi do interamente per vinto dalla critica dell’Astronomo (Opuscoli, p. 275-351).
- ↑ Quest’ultima cometa si fece vedere nel dicembre del 1680. Bayle il quale pose mano ai suoi Pensieri sulle comete nel gennajo del 1681 (Opere, t. III), fu obbligato a servirsi di questo argomento, che una cometa soprannaturale avrebbe confermato gli antichi nella loro idolatria. Bernoulli (Vedi il suo Elogio in Fontenelle, t. V p. 99) diceva che la testa della cometa non è un segno straordinario dello sdegno celeste, ma che la coda può esserne uno.