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148 | storia della decadenza |
raggi verso settentrione. Otto anni dopo, mentre il Sole era nel segno del Capricorno, apparve un’altra cometa nel Sagittario: a poco a poco ne cresceva la mole; il capo era nell’Oriente, la coda nell’Occidente ed essa restò visibile per più di quaranta giorni. Le nazioni che le riguardavano stupefatte, attendevano guerre e disastri dalla infausta loro influenza, e questa aspettativa fu largamente adempiuta. Gli Astronomi dissimularono la loro ignoranza intorno la natura di queste risplendenti stelle, che affettavano di rappresentare quai meteore ondeggianti per l’aria; e pochi fra loro si accostavano alla semplice idea di Seneca e de’ Caldei ch’esse non sieno che pianeti distinti dagli altri per un più lungo periodo ed un moto più eccentrico1.
Il tempo e la scienza hanno giustificato le congetture e le predizioni del filosofo Romano, il telescopio ha aperto nuovi Mondi agli occhi degli Astronomi2, e nel ristretto spazio che ci offrono l’istoria e la favola, si è già trovato che una stessa cometa si è mostrata sette volte alla terra, in sette eguali rivoluzioni di cinquecento e settantacinque anni, ciascuna. La prima3 che risale a mille settecento e sessantasette anni
- ↑ Seneca, nell’ottavo libro delle Questioni Naturali, trattando della teoria delle comete, fa prova di filosofica mente. Però non dobbiamo troppo bonariamente confondere una predizione vaga, un veniet tempus, col merito delle scoperte reali.
- ↑ Gli Astronomi possono studiare Newton ed Halley. Io traggo l’umile mia dottrina dall’articolo Cometa, nell’Enciclopedia Francese del sig. d’Alembert.
- ↑ Whiston, l’onesto, il pio, il visionario Whiston, ha
l’identità loro. Il pallore del sole (Vandal. l. II c. 14) viene applicato da Teofane (p. 158) ad un anno differente.