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storia della decadenza |
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della confidenza dei malcontenti. La vita di Germano era una lezione di obbedienza assoluta: nobilmente egli ricusò di prostituire il suo nome ed il suo carattere nelle fazioni del Circo. La gravità de’ suoi costumi veniva temperata da un’innocente giovialità; e le sue ricchezze sollevavano senza interesse l’indigenza e il merito de’ suoi amici. Il valore di Germano aveva già prima trionfato degli Schiavoni del Danubio, e dei ribelli dell’Affrica. La prima nuova della sua promozione fece risorgere le speranze degli Italiani; e gli si diede in segreto la sicurezza che una flotta di disertori romani abbandonerebbe le bandiere di Totila all’avvicinarsi di lui. Il secondo suo matrimonio con Malasonta, nipote di Teodorico, rendeva Germano accetto ai Goti medesimi: ed essi con ripugnanza si muovevano contro il padre di un fanciullo reale, ultimo rampollo della stirpe degli Amali1. L’Imperatore gli assegnò uno splendido stipendio. Germano contribuì alle spese colle sue private sostanze. I suoi due figli erano attivi e ben veduti dal Popolo; ed egli, nella prontezza e nel buon successo delle leve che fece, superò l’aspettazione degli uomini. Gli fu permesso di scegliere alcuni squadroni di cavalleria Trace. I Veterani ugualmente che i giovani di Costantinopoli e d’Europa, si impegnarono a volontario servigio, e fin dentro al cuore della Germania, la fama e la liberalità del Comandante gli attirò l’ajuto dei Barbari. I Romani si avanzarono sino a Sardica; un esercito di Schiavoni fuggì all’aspetto delle armi loro: ma due giorni
- ↑ Conjuncta Aniciorum gens cum Amala stirpe, spem adhuc utriusque generis promittit (Giornande, c. 60 p. 703). Egli scrisse in Ravenna prima della morte di Totila.