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86 | storia della decadenza |
conversione. Il Re si dichiarò persuaso della verità della Fede Cattolica; e le ragioni politiche, le quali avrebbero potuto farne sospendere la pubblica professione, furon tolte di mezzo dalle devote o fedeli acclamazioni de’ Franchi, che si dimostrarono ugualmente disposti a seguire l’eroico lor capitano, sì al campo di battaglia, che al fonte battesimale. Quest’importante ceremonia fu eseguita nella Cattedrale di Reims con ogni circostanza e solennità che poteva imprimere un rispettoso sentimento di religione nelle menti de’ suoi rozzi proseliti1. Il nuovo Costantino fu immediatamente battezzato, insieme con tremila guerrieri suoi sudditi: e fu imitato l’esempio loro dal resto de’ Barbari ingentiliti, i quali in obbedienza al vittorioso Prelato, adoraron la Croce, ch’essi avevano già bruciato, e bruciarono gli idoli, che avevano adorato2. Lo spirito di Clodoveo era suscettibile d’un passaggero fervore: ei fu commosso dal patetico racconto della passione, e della morte di Cristo; ed invece di ponderare i salutari effetti di quel misterioso sacrifizio, esclamò
- ↑ Per il battesimo di Clodoveo fu portata da una bianca colomba una boccetta (la santa ampolla) d’olio santo, o piuttosto celeste, e ciò tuttavia si usa, e si rinnuova nella coronazione de’ Re di Francia. Incmaro (che aspirava alla Primazia della Gallia) è il primo autore di questa favola (in Tom. III. p. 377), i deboli fondamenti della quale con profondo rispetto, e consumata destrezza si sono rovesciati dall’Abbate Vertot (Memoir. de l’Acad. des Inscr. Tom. II. p. 619, 633).
- ↑ Mitis depone colla Sicamber: adora quod incendisti, incende quod adorasti. Gregorio Turon. L. II. cap. 31. in Tom. II. p. 177.
no 457) occupò la cattedra Episcopale settantaquattro anni (Pagi, Critic. in Baron. Tom. II. p. 384, 572).