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dell'impero romano cap. xxxviii. | 79 |
rati o disubbidienti soldati eran puniti immediatamente di morte. Sarebbe superfluo il lodare il valore d’un Franco: ma quello di Clodoveo era diretto dalla fredda e consumata prudenza1. In tutti i suoi trattati con gli altri, calcolava il peso dell’interesse, della passione e dell’opinione, e le sue misure alle volte si adattavano a’ sanguinari costumi de’ Germani ed alle volte venivano moderate dal genio più dolce di Roma e del Cristianesimo. Fu interrotto nel corso della vittoria, poichè morì nell’età di quarantacinque anni; ma egli aveva già stabilita, in un Regno di trent’anni, la Monarchia francese nella Gallia.
[A. 486] La prima impresa di Clodoveo fu la disfatta di Siagrio, figlio d’Egidio, ed in quest’occasione si accese forse la contesa pubblica dal privato risentimento. La gloria del padre insultava sempre la stirpe Merovingica; e la potenza del figlio potè eccitare la gelosa ambizione del Re de’ Franchi. Siagrio ereditò, come uno Stato patrimoniale, la città, e la diocesi di Soissons: i desolati residui della seconda Belgica, Reims e Troia, Beauvais ed Amiens si sarebbero naturalmente sottomessi al Conte o Patrizio2; e dopo lo smembramento dell’Impero Occidentale, egli avrebbe
- ↑ Il Duca di Nivernois, nobil Politico, il quale ha maneggiato importanti e delicate negoziazioni, illustra ingegnosamente (Mem. de l’Acad. des Inscr. Tom. XX. p. 147, 184) il sistema politico di Clodoveo.
- ↑ Il Biet (in una Dissertazione, che meritò il premio dell’Accademia di Soissons p. 178, 226) accuratamente ha determinato la natura e l’estensione del Regno di Siagrio, e di suo Padre; ma troppo facilmente ammette la debole testimonianza di Dubos (Tom. II. p. 54, 57) per privarlo di Beauvais e d’Amiens.