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storia della decadenza |
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suoi Vandali; ma era incapace di coltivar la vigna spirituale, che bramava di possedere. Poteva un patriarca1 collocarsi sulla sede di Cartagine; potevano de’ Vescovi usurpare nelle Città principali i posti dei loro avversari; ma la scarsità del loro numero, e l’ignoranza, in cui erano della lingua Latina2, rendeva i Barbari inabili per l’Ecclesiastico ministero d’una gran Chiesa: e gli Affricani, dopo aver perduto i loro pastori ortodossi, restaron privi del pubblico esercizio del Cristianesimo. VIII. Gl’Imperatori erano i naturali protettori della dottrina Omousiana: ed il Popolo fedele dell’Affrica, e come Romano e come Cattolico, preferiva la legittima loro sovranità all’usurpazione degli eretici Barbari. In un intervallo di pace e di amicizia, Unnerico restituì la Cattedrale di Cartagine ad intercessione di Zenone, che regnava in Oriente, di Placidia, figlia e vedova d’Imperatori, e sorella della Regina de’ Vandali3. Ma questo decente riguardo fu di breve durata; ed il superbo Tiranno mostrò il disprezzo, che aveva per la religione dell’Impero, facendo a bella posta disporre le sanguinose immagini della persecuzione in tutte le strade principali, per le
- ↑ Il titolo proprio del Vescovo di Cartagine era quello di Primate: ma dalle Sette, e dalle nazioni si dava il nome di Patriarca al loro principal Ministro Ecclesiastico. Vedi Tommassin., Discipl. de l’Eglis. Tom I. p. 155, 158.
- ↑ Il Patriarca Civila stesso dichiarò, ch’ei non intendeva il Latino (Victor. II. p. 42.) nescio latine; e poteva tollerabilmente conversare, senza esser però capace, di predicare o disputare in quella lingua. Il Vandalo suo Clero era vie più ignorante; e poco potea contarsi sugli Affricani, che si erano uniformati al medesimo.
- ↑ Victor. II, 1, 3. p. 22.