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50 | storia della decadenza |
[A. 530] Le appassionate declamazioni de’ Cattolici, che sono i soli istorici che abbiamo di questa persecuzione, non possono somministrare alcuna serie distinta di cause e di eventi, nè alcuna imparzial cognizione di caratteri o di consigli; ma le più notabili circostanze, che meritan fede o notizia, possono riferirsi a’ seguenti capi: I.° Nella legge originale, che tuttavia sussiste1, Unnerico espressamente dichiara, e tal dichiarazione sembra corretta, ch’egli avea fedelmente trascritto i regolamenti e le pene degli editti Imperiali contro le congregazioni eretiche, e contro il Clero, ed il Popolo, che si scostava dalla religion dominante. Se si fossero intesi i diritti della coscienza, i Cattolici o dovevan condannare la passata loro condotta, o acquietarsi agli attuali loro patimenti. Ma essi continuavano sempre a ricusare quell’indulgenza, che richiedevano in lor favore. Nel tempo ch’essi tremavano sotto la sferza della persecuzione, commendarono la lodevole severità di Unnerico medesimo, che fece bruciare, o bandì un gran numero di Manichei2; e rigettarono con orrore, l’ignominiosa proposizione, che i discepoli d’Arrio e d’Atanasio godessero una reciproca ed ugual
- ↑ Victor. IV. 2. p. 65. Unnerico nega il nome di Cattolici agli Omousi. Descrive come, veri Divina Majestatis cultores, quegli del suo partito, che professavan la fede confermata da più di mille Vescovi ne’ Concilj di Rimini e di Seleucia.
- ↑ Victor. II. 1. p. 21, 22. Laudabilior.... videbatur. Ne’ Manoscritti, ne’ quali si omette questa parola, il passo non è intelligibile. Vedi Ruinart not. p. 264.
getto con un copioso e dotto apparato di note, e di supplementi (Parigi 1694).