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dell'impero romano cap. xli. 473

vigi d’Antonina. Ai meriti, ed all’intercessione di essa io vi ho accordato la vita, e vi permetto di ritenere una parte delle vostre ricchezze, che giustamente si potrebbero confiscare. Si manifesti la vostra gratitudine a chi è dovuta, non già in parole, ma col vostro contegno per l’avvenire„. Io non so come fare a credere, o a riferire i trasporti, co’ quali si dice, che l’Eroe ricevesse quest’ignominioso perdono. Ei cadde prostrato avanti la sua moglie, baciò i piedi della sua salvatrice, devotamente promise di vivere come un grato e sommesso schiavo d’Antonina. Fu imposta una multa di cento ventimila lire sterline su beni di Belisario, e coll’ufizio di Conte, o di Soprintendente delle stalle Reali egli accettò la condotta della guerra d’Italia. Alla partenza di esso da Costantinopoli, i suoi amici, ed anche il Pubblico eran persuasi, che tostochè avesse ricuperato la libertà, rinunziato avrebbe alla dissimulazione, e che la sua moglie, Teodora, e forse l’Imperatore medesimo, sarebbero stati sacrificati alla giusta vendetta d’un virtuoso ribelle. Restaron deluse però le loro speranze; e l’invincibil pazienza e lealtà di Belisario sembra, che fosse o sotto o sopra il carattere d’un Uomo1.


fine del volume settimo.

  1. Il Continuator della Cronica di Marcellino esprime in poche decenti parole la sostanza degli Aneddoti. Belisarius de Oriente evocatus in offensam periculumque incurrens grave, et invidiae subiacens, rursus remittitur in Italiam (p. 54).