372 |
storia della decadenza |
|
cesso. Si fece la prima fermata a Perinto o Eraclea, dove Belisario aspettò cinque giorni per ricevere alcuni cavalli Tracj, ch’erano un dono militare del suo Sovrano. Di là proseguì la flotta il suo corso per mezzo della Propontide; ma mentre si affaticavano per passar lo Stretto dell’Ellesponto, un vento contrario gli trattenne quattro giorni in Abido, dove il Generale diede una memorabil lezione di fermezza e di rigore. Due Unni, che in una contesa, cagionata dall’ebrietà, avevano ucciso uno de’ loro compagni, furono immediatamente mostrati all’armata sospesi da un’alta forca. I loro compatriotti, che non riconoscevan le Leggi servili dell’Impero, e adducevano il libero privilegio della Scizia, dove una piccola multa pecuniaria serviva per espiare i subitanei trasporti dell’intemperanza e dell’ira, si risentirono dell’ingiuria fatta alla Nazione. Erano speciose le loro querele, alti i loro clamori, ed a’ Romani non dispiaceva l’esempio del disordine e dell’impunità. Ma fu quietato il nascente tumulto per l’autorità ed eloquenza del Generale, che rappresentò alle truppe adunate l’obbligo della giustizia, l’importanza della disciplina, i premj della pietà e della virtù, e l’imperdonabil delitto dell’omicidio, che a suo giudizio veniva piuttosto aggravato che scusato dal vizio dell’ebrietà1. Nella navigazione dall’Ellesponto al Peloponneso, che i Greci dopo l’assedio di Troia avevan fatto in quattro giorni2, la flotta
- ↑ Ho letto, che un Legislatore Greco stabilì una pena doppia per i delitti commessi nello stato d’ubbriachezza; ma sembra che si convenga, che questa fu piuttosto una pena politica che morale.
- ↑ O anche in tre, poichè la prima sera si fermarono