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che voi possiate avere alcuna nuova della vostra flotta. Soggiogando l’Affrica, essa non potrebbe conservarsi senza la conquista anche della Sicilia, e dell’Italia. Il buon successo vi obbligherà a nuovi travagli; ed una sola disgrazia attirerà i Barbari nel cuore dell’esausto vostro Impero„. Giustiniano sentì il peso di questo salutevol consiglio; restò confuso dall’insolita libertà di un ossequioso servo; e forse si sarebbe abbandonato il disegno di far quella guerra, se non si fosse ravvivato il suo coraggio da una voce, che fece tacere i dubbi della profana ragione: „Ho avuto una visione (gridò un artificioso o fanatico Vescovo d’Oriente): è volere del Cielo, o Imperatore, che non abbandoniate la vostra santa impresa di liberare la Chiesa Affricana. Il Dio degli Eserciti precederà le vostre bandiere, e dispergerà i vostri nemici che sono i nemici del suo Figlio„. L’Imperatore potè facilmente tentarsi, ed i suoi consiglieri furon costretti a dar fede a questa opportuna rivelazione: ma essi trassero una più ragionevole speranza dalla rivolta, che gli aderenti di Ilderico o Atanasio avevano già eccitato a’ confini della Monarchia Vandalica. Pudenzio, suddito affricano, aveva segretamente manifestato le sue fedeli intenzioni, ed un piccol soccorso militare fece tornar la Provincia di Tripoli all’ubbidienza de’ Romani. Era stato affidato il Governo di Sardegna a Goda, valoroso Bar-

    l’anno 533 ed è celebrata da Giustiniano nella Prefazione delle sue Istituzioni, che furon pubblicate il dì 21 di novembre del medesimo anno. Tal computo, compresovi il viaggio ed il ritorno, potrebbe veramente applicarsi al nostro Impero dell’Indie.