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dell'impero romano cap. xl. | 341 |
valleria sostenevasi da una linea di duemila elefanti1. I Persiani furono due volte circondati in una situazione che rendeva inutile il valore, ed impossibil la fuga; e fu compita la doppia vittoria degli Unni per mezzo d’uno stratagemma militare. Essi rilasciarono il regio lor prigioniero, dopo ch’egli si fu sottomesso ad adorare la maestà d’un Barbaro; nè servì ad evitare tal umiliazione la casuistica sottigliezza dei Magi, che istruiron Peroze a diriger la sua intenzione al Sole nascente. Lo sdegnato successore di Ciro dimenticò il suo pericolo e la gratitudine, rinnovò con ostinato furore l’attacco, e vi perdè l’esercito non men che la vita2. La morte di Peroze abbandonò
- ↑ Gl’Indo-Sciti continuarono a regnare dal tempo d’Augusto (Dionys. Perieget. 1088 col commentario d’Eustazio presso Hudson Geogr. minor. Tom. IV) fino a quello di Giustino il Vecchio (Cosma Topograph. Christ. Lib. XI p. 338, 339). Nel secondo secolo essi eran padroni di Larice, o di Guzerat.
- ↑ Vedi le avventure di Firuz, e Peroze, e le loro conseguenze presso Procopio (Persic. l. 1 c. 3, 6) che può confrontarsi co’ frammenti dell’Istoria Orientale (d’Herbelot Bibliot. Orient. p. 351 e Texeira Istoria di Persia tradotta o compendiata da Stewens l. I c. 32 p. 132, 138). La Cronologia è ben determinata dall’Assemanno (Bibliot. Orient. Tom. III p. 396, 427).
Pure nella stima delle pietre preziose il primo era lo smeraldo Scitico, il Battriano aveva il secondo luogo, e l’Etiopico solamente il terzo (Theophrast. d’Hill, p. 61 ec. 92). La produzione, le cave ec. degli smeraldi sono involte nella oscurità: ed è dubbioso, se noi abbiamo alcuna delle dodici specie di essi note agli Antichi (Goguet Orig. des Loix ec. Part. II Lib. 2 cap. 2 art. 3). In questa guerra gli Unni guadagnarono, o almeno Peroze perdè la più preziosa perla del Mondo, di cui Procopio racconta una ridicolosa favola.