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318 | storia della decadenza |
tadino di Trallia nell’Asia ebbe cinque figli, che nelle respettive lor Professioni furon tutti distinti per il merito e pel successo. Olimpio fu eccellente nella cognizione e nella pratica della Giurisprudenza romana. Dioscoro ed Alessandro divennero dotti medici; ma il primo esercitò la sua perizia in vantaggio dei propri concittadini, mentre il suo più ambizioso fratello acquistò ricchezza e riputazione in Roma. La fama di Metrodoro Gramatico, e d’Antemio Matematico ed Architetto giunse agli orecchi dell’Imperator Giustiniano, che gl’invitò a Costantinopoli, e mentre l’uno istruì la nascente generazione nelle scuole d’eloquenza, l’altro empì la Capitale e le Province di più durevoli monumenti dell’arte sua. In una disputa di poca importanza, relativa alle muraglie o finestre delle contigue loro case, fu egli vinto dall’eloquenza di Zenone suo vicino; ma l’Oratore a vicenda fu disfatto dal Maestro di Meccanica, i maliziosi quantunque innocenti strattagemmi del quale oscuramente si rappresentano dall’ignoranza d’Agatia. Antemio dispose in una stanza da basso più vasi o caldaie di acqua, ciascheduna delle quali fu da esso coperta col largo fondo d’un cuoio, che andava a finire in una stretta cima, che fu artificiosamente introdotta fra le travi e tavole del solaio della fabbrica vicina. Quindi acceso il fuoco sotto le caldaie, il vapore dell’acqua bollente salì per mezzo de’ tubi; la casa fu scossa dallo sforzo dell’aria ivi racchiusa, ed i tremanti di lei abitatori dovettero udire con maraviglia, che la
come Architetto vien sommamente innalzato da Procopio (de Aedif. Lib. I cap. 1), e da Paolo Silenziario (p. 1, 134 ec.).