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dell'impero romano cap. xl. 317

la verità di questi fatti straordinari dal silenzio degli Istorici più autentici, e non fu mai adottato l’uso degli specchi ustorj nell’attacco o nella difesa delle Piazze1. Pure gli ammirabili sperimenti d’un Filosofo Francese2 han dimostrato la possibilità di tali specchi; e subito ch’è possibile, io son più disposto ad attribuirne l’arte a’ più gran Matematici dell’antichità, che a dare il merito della finzione di essi all’oziosa fantasia d’un Monaco o d’un Sofista. Secondo un’altra Storia, Proclo adoperò lo zolfo per distruggere la Flotta Gotica3; ora in una immaginazione moderna il nome di zolfo subito si unisce al sospetto della polvere da schioppo, e tal sospetto s’accresce dai segreti artifizi del suo discepolo Antemio4. Un Cit-

    Trattato matematico d’Antemio. Questo Trattato, περὶ παραδοξων μηχανηματων (delle macchine mirabili) si è ultimamente pubblicato, tradotto, ed illustrato da M. Dupuys, erudito e matematico (Memoires de l’Academie des Inscriptions Tom. LXII p. 392, 451).

  1. Nell’assedio di Siracusa dal silenzio di Polibio, di Plutarco e di Livio e nell’assedio di Costantinopoli da quello di Marcellino, e di tutti i contemporanei del VI secolo.
  2. Senz’alcuna previa cognizione di Tzetze o d’Antemio l’immortal Buffon immaginò, ed eseguì una serie di specchi ustorj, co’ quali potè infiammar delle tavole alla distanza di 200 piedi (Supplement a l’Hist. nat. Tom. I p. 330, 483. Edit. 4). Quali miracoli non avrebbe fatto il suo genio pel pubblico servizio a spese Reali, e col forte Sole di Costantinopoli o di Siracusa?
  3. Gio. Malala (Tom. II p. 120, 124) racconta il fatto: ma sembra, che confonda i nomi o le persone di Proclo e di Marino.
  4. Agatia Lib. V pag. 140, 152. Il merito di Antemio