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dell'impero romano cap. xxxix. 215

chiuso le porte in faccia all’usurpator che fuggiva1. La sola Ravenna, fortificata dall’arte e dalla natura, sostenne un assedio di quasi tre anni; e le audaci sortite d’Odoacre portarono la strage e il disagio nel campo Gotico. Finalmente quell’infelice Monarca, privo di provvisioni e senza speranza d’aiuto, cedè ai lamenti de’ propri sudditi, ed a’ clamori de’ suoi soldati. Si maneggiò un trattato dal Vescovo di Ravenna; gli Ostrogoti furono ammessi nella Città, e sotto la sanzione di un giuramento, ambidue i Re acconsentirono a governare con uguale ed indivisa autorità le Province d’Italia. Può facilmente prevedersi l’evento di tale accordo. Concessi alcuni giorni alle apparenze della gioia e dell’amicizia, Odoacre in mezzo ad un solenne convito fu trucidato dalle proprie mani, o almeno per ordine del suo rivale. Si erano precedentemente prese le opportune, segrete ed efficaci disposizioni per uccidere nell’istesso momento e senz’alcuna resistenza tutti quanti gl’infedeli e rapaci mercenari; e Teodorico fu proclamato Re da’ Goti, col tardo, ripugnante ed ambiguo consenso dell’Imperatore d’Oriente. Secondo le solite formalità s’imputò al soggiogato Tiranno il disegno d’una cospirazione; ma sufficientemente si prova la sua innocenza e la colpa del conquistatore2 dal vantaggioso Trattato, che la forza

  1. Hist. miscell. l. XV. Storia Rom. da Giano fino al IX secolo, Epitome d’Eutropio, di Paolo Diacono, e di Teofane, che ha pubblicato il Muratori da un MSS. della Libreria Ambrogiana (Script. Rerum Italic. Tom. I. p. 110).
  2. Procop. (Gothic. L. I. c. I). Si dimostra imparziale Scettico: φασι .... δολερω τροπω εκτεινε (dicono.... morì per inganno), Cassiodoro (in Chronic.) ed Ennodio (p. 1604) sono leali e creduli, e la testimonianza del fram-