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della Scrittura, e della Tradizione. Non con principii metafisici, da’ quali si suol conchiudere, che la cosa debba esser così; ma colle parole espresse di Gesù Cristo, e colla pratica costante di adorar il Figlio assieme col Padre, e di glorificare lo Spirito Santo assieme col Padre e col Figlio. È vero tuttavolta che hanno ragionato molto sopra tal mistero; perchè a questo venivano sforzati dagli Eretici, che impiegavano tutta la sottigliezza dell’umano discorso per rovesciarlo. Quindi nasce, che i Padri si sono spiegati in varie guise, giusta la diversità delle obbiezioni che volevano sciogliere. Bisognava parlare in una maniera co’ Pagani, nell’altra cogli Eretici, ed in maniere diverse con ciascun Eretico in particolare: e questa diversità di espressioni, di cui i Padri hanno dovuto servirsi secondo i tempi e le congiunture, ha incitato qualche moderno ad abbandonare con troppa leggierezza i Padri Anteniceni per ciò che riguarda la presente materia della Trinità. Credo per altro di aver date ne’ miei dieci primi libri quelle notizie, che bastano per giustificare a sufficienza questi Padri.