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174 | storia della decadenza |
prodigio la riflessione d’una mente filosofica. Ma la decadenza di Roma era il naturale ed inevitabil effetto della sua smoderata grandezza. La prosperità maturò il principio della caduta; si moltiplicaron le cause della distruzione coll’estensione della conquista; ed appena il tempo, o l’accidente ne rimosse gli artificiali sostegni, che quella stupenda fabbrica cedè alla compressione del suo proprio peso. La storia della sua rovina è semplice ed ovvia; ed invece di cercare perchè si distrusse il Romano Impero, dovremmo piuttosto maravigliarci, che sussistesse tanto tempo. Le vittoriose legioni, che nelle guerre distanti acquistarono i vizi degli stranieri e de’ mercenari, prima oppressero la libertà della Repubblica, e di poi violarono la maestà della porpora. Gl’Imperatori, ansiosi della lor personale salvezza e della pubblica pace, si ridussero al vil espediente di corrompere la disciplina, che le rendeva ugualmente formidabili al loro Sovrano ed al nemico; si rilassò il vigore del governo militare, e finalmente si sciolse, per le parziali istituzioni di Costantino; ed il Mondo romano fu inondato da un diluvio di Barbari.
Si è frequentemente attribuita la decadenza di Roma alla traslazione della Sede dell’Impero; ma il corso di quest’Istoria ha già dimostrato, che le forze del Governo furon divise, piuttosto che rimosse in tal occasione. Fu eretto nell’Oriente il trono di Costantinopoli, mentre l’Occidente si continuò a possedere da una serie d’Imperatori, che risedevano in Italia, ed avevano diritto alla loro ugual porzione delle Legioni e delle Province. Questa pericolosa novità diminuì la forza, e fomentò i vizi d’un doppio regno; si moltiplicarono gl’istrumenti di un oppressivo ed