10 |
storia della decadenza |
|
chè Antonio giunse all’età di centocinque anni) vide la numerosa progenie, che si era formata, seguitando l’esempio e lo lezioni di esso. Le prolifiche colonie de’ Monaci si moltiplicarono con rapido progresso nelle arene della Libia, su’ massi della Tebaide, e nelle città del Nilo. Al mezzodì d’Alessandria, la montagna ed il vicino deserto di Nitria eran popolati da cinquemila Anacoreti; ed il viaggiatore può tuttavia investigar le rovine di cinquanta monasteri, che furono fondati su quello sterile suolo da’ discepoli d’Antonio1. Nella Tebaide Superiore fu occupata la vacante Isola di Tabenna2 da Pacomio, e da millequattrocento dei suoi confratelli. Questo Santo Abbate fondò successivamente nove Monasteri di uomini, ed uno di donne; e la festa di Pasqua riuniva tal volta cinquantamila religiose persone, che seguivano l’Angelica sua regola di disciplina3. La grande e popolata città d’Ossirinco, la sede dell’Ortodossia cristiana, avea destinato
- ↑ Girolamo Tom. I. p. 146, ad Eustoch. Hist. Lausiac. c. 7, in vit. Patr. p. 712. Il P. Sicard (Mis. du Levant Tom. 2. p. 29, 79) visitò, e descrisse questo deserto, che adesso contiene quattro monasteri, e venti o trenta Monaci. Vedi D’Anville Descript. de l’Egypt. p. 74.
- ↑ Tabenna è una picciola isola del Nilo, nella diocesi di Tentira o Dendera, fra la moderna città di Girge, e le rovine dell’antica Tebe (d’Anville p. 194). Il Tillemont dubita, se fosse un’isola; ma si può dedurre da’ fatti, che adduce ci medesimo, che il primitivo suo nome fu di poi trasferito al gran Monastero di Bau, o Pabau (Mem. Eccl. Tom. VII. p. 678, 688).
- ↑ Vedi nell’opera intitolata Codex Regularum (pubblicata da Luca Holstenio Rom. 1661) una prefazione di San Girolamo alla sua traduzione latina della regola di Pacomio. Tom. I. p. 61.