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alla loro ambizione. Quando l’ultimo de’ figli di Clodoveo, che sopravvisse agli altri, nella sua persona riunì l’eredità e le conquiste de’ Merovingi, s’estendeva il suo regno molto al di là de’ confini della moderna Francia. Pure questa, tal è stato il progresso delle arti e della politica, di gran lunga sorpassa in ricchezza, popolazione e potenza gli spaziosi, ma selvaggi reami di Clotario, o di Dagoberto1.

I Franchi o Francesi son l’unico Popolo d’Europa, che possa dimostrare una continua successione dai conquistatori dell’Impero occidentale. Ma la loro conquista della Gallia fu seguita da dieci secoli d’anarchia e d’ignoranza. Quando risorsero le lettere, gli studiosi, che si eran formati nelle scuole di Atene e di Roma, sdegnarono i Barbari loro maggiori; e passò un lungo tratto di tempo avanti che la paziente fatica potesse preparare i materiali necessari, per soddisfare, o piuttosto eccitare, la curiosità de’ tempi più illuminati2. Finalmente l’occhio della critica e della Filosofia si rivolse alle antichità di Francia; ma anche i Filosofi sono attaccati dal contagio del pregiudizio, e della passione. I sistemi più disperati, ed esclusivi

  1. Il de Foncemagne ha delineato in una corretta ed elegante dissertazione (Mem. de l’Acad. Tom. VIII, p. 505, 518) l’estensione, ed i limiti della Monarchia francese.
  2. L’Abbate Dubos (Hist. Crit. Tom. I. p. 29, 36) ha esposto con verità, e piacevolmente, il tardo progresso di tali studj; ed osserva, che Gregorio di Tours era stato solo stampato una volta prima dell’anno 1560. Secondo la querela dell’Heineccio (Oper. Tom. II. Syllog. III. p. 248 ec.) la Germania ricevè con indifferenza e disprezzo i Codici delle Leggi barbare, che furono pubblicate dall’Heroldo, dal Lindebrogio ec. Presentemente quelle Leggi (per quanto si ri-