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92 | storia della decadenza |
la sfrenata licenza della preda al vantaggio di un moderato e regolare stipendio. Ma le Province della Gallia eran piene di una copiosa stirpe di forti e robusti giovani, che in difesa delle case, delle famiglie e degli altari loro, se avessero avuto coraggio di morire, avrebbero meritato di vincere. La cognizione del nativo loro paese gli avrebbe resi capaci di opporre continui ed insuperabili ostacoli al progresso d’un invasore; e l’insufficienza dei Barbari nelle armi, ugualmente che nella disciplina, toglieva l’unico pretesto, che scusa la sommissione d’un popolato paese all’inferior numero d’un esercito veterano. Allorchè la Francia fu invasa da Carlo V, ei dimandò ad un prigioniero quante giornate poteva esser distante Parigi dalla frontiera; forse dodici, ma saranno giornate di battaglia1: tale fu la vigorosa risposta, che colpì l’arroganza di quell’ambizioso Principe. I sudditi di Onorio e di Francesco I, erano animati da uno spirito assai differente; ed in meno di due anni le sparse truppe dei selvaggi del Baltico, il numero de’ quali (se fossero stati ben numerati) sarebbe parso dispregevole; s’avanzarono senza neppure un combattimento fino a piè dei monti Pirenei.
[A. 407] Nella prima parte del regno d’Onorio, la vigilanza di Stilicone aveva con buon successo difesa la remota Isola della Britannia da’ suoi continui nemici dell’Oceano, delle montagne, e della costa d’Irlanda2. Ma
- ↑ Vedi le Memorie di Guglielmo du Bellay l. VI.
- ↑ Claudian. I. Cons. Stil. l. II. 250. Si suppone, che gli Scoti d’Irlanda invadessero per mare tutta la costa occidentale della Britannia; e può darsi qualche tenue fede anche a Nennio, ed alle tradizioni Irlandesi (Carte Istor. d’Inghilterra vol. I. p. 169. Whitaker Genuin. Istor. dei Bret-