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90 | storia della decadenza |
della selva Ercinia1; le rive del Reno eran coronate, come quelle del Tevere, di eleganti case e di possessioni ben coltivate; e se un poeta navigava pel fiume, potea dubitare da qual parte fosse il territorio Romano2. Fu ad un tratto cangiata questa scena di pace e d’abbondanza in un deserto; ed il solo aspetto delle fumanti rovine potea distinguere la solitudine della natura dalla desolazione dell’uomo. La florida città di Magonza fu sorpresa e distrutta; e molte migliaia di Cristiani crudelmente furono trucidati nella stessa Chiesa. Worms perì dopo un lungo ed ostinato assedio; Strasburgo, Spira, Reims, Tournay, Arras, ed Amiens provarono la crudele oppressione del giogo Germanico; e le fiamme consumatrici della guerra si sparsero dalle rive del Reno sulla maggior parte delle diciassette Province della Gallia. Restò quell’esteso e ricco paese fino all’Oceano, alle Alpi, ed ai Pirenei abbandonato ai Barbari, che in una promiscua folla cacciavano avanti di loro il Vescovo, il Senatore e la Vergine, carichi delle spoglie delle proprie case ed altari3. Gli Ecclesiastici, ai
- ↑ Claudiano (Cons. Stil. l. I. 221. l. II. 186) descrive la pace e la prosperità della frontiere Gallica. L’Abate Dubos (Hist. Crit. Tom. I. p. 174) leggerebbe Alba (ignoto ruscello delle Ardenne) invece d’Albis, e si diffonde nel pericolo del bestiame Gallico, che pascola di là dall’Elba. Questa è una stoltezza. Nella Geografia poetica l’Elba e l’Ercinia indicano qualunque fiume o qualunque selva nella Germania. Claudiano non è preparato all’esame rigoroso dei nostri antiquari.
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... Geminasque viator
Cum videat ripas, quae sit Romana requirat. - ↑ Girolam. Tom. I. p. 93. Vedi nel primo volume degli Storici di Francia p. 777-782 gli accurati estratti del Carmen