Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/87


dell'impero romano cap. xxx. 81

uomini, che al tempo di Scipione o di Camillo si sarebbe ad un tratto formata dai cittadini liberi del territorio di Roma1. Le trenta legioni di Stilicone furono rinforzate da un grosso corpo di Barbari ausiliari; i fedeli Alani erano personalmente attaccati al suo servigio; e le truppe degli Unni e de’ Goti, che marciavano sotto le bandiere dei nativi lor principi Uldino e Saro, venivano animate dall’interesse e dall’ira ad opporsi all’ambizione di Radagaiso. Il Re dei confederati Germani senza resistenza passò le Alpi, il Po e l’Apennino, lasciando da una parte l’inaccessibil palazzo d’Onorio, sepolto con sicurezza fra’ pantani di Ravenna, e dall’altra il campo di Stilicone, che avea stabilito il suo principal quartiere a Ticino o a Pavia; ma che sembra scansasse una decisiva battaglia, finattantochè non avesse adunato le distanti sue forze. Molte città dell’Italia furon saccheggiate o distrutte, e l’assedio di Firenze fatto da Radagaiso2 è uno dei più antichi avvenimenti nell’istoria di quella celebre Repubblica, la fermezza della quale frenò e sospese l’imperito furore de’ Barbari. Tremò il Senato ed il Po-

  1. Poco dopo che Roma fu presa dai Galli, il Senato, in un subitaneo bisogno armò dieci legioni, cioè 3000 cavalli, e 42000 fanti; forza che la città non avrebbe potuto somministrare sotto Augusto; Liv. VII. 25. Questa proposizione può imbarazzare un antiquario, ma vien chiaramente spiegata dal Montesquieu.
  2. Machiavello ha dimostrato, almeno come filosofo, che Firenze trasse insensibilmente l’origine dal commercio che si faceva dalla rupe di Fiesole alle rive dell’Arno (Ist. Fior. Tom. I. l. II. p. 37. Londra 1747). I Triumviri mandarono una colonia a Firenze, che al tempo di Tiberio (Tacit. Annal. I. 79) meritò la riputazione ed il nome di città che fiorisce. Vedi Cluver. Ital. antiq. Tom. I p. 507, ec.