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80 | storia della decadenza |
tentava d’essere occasione e spettator della guerra1, se pure i suoi ministri arrischiavansi di disturbarne i piaceri con le nuove dell’imminente pericolo. Affidavasi la salute di Roma a’ consigli ed alla spada di Stilicone; ma tanto era debole ed esausto lo stato dell’Impero, che era impossibile di risarcire le fortificazioni del Danubio, o d’impedire con un vigoroso sforzo l’invasione de’ Germani2. Le speranze del vigilante Ministro d’Onorio si limitavano alla difesa dell’Italia. Egli abbandonò un’altra volta le Province; richiamò le truppe; fece nuove leve, che furono rigorosamente cercate, e con pusillanimità deluse; impiegò i più efficaci mezzi per ritenere o allettare i disertori; ed offerì la libertà ed il donativo di due monete d’oro a tutti gli schiavi, che si fossero arrolati alla milizia3. Con questi sforzi a gran fatica raccolse dai sudditi d’un grand’Impero un’esercito di trenta o quarantamila
- ↑
.... Cujus agendi
Spectator vel causa fui.
Claudian. VI. Cons. Hon. 439.Tale è il modesto linguaggio d’Onorio, trattando della guerra Gotica, ch’egli aveva veduta alquanto più da vicino.
- ↑ Zosimo (l. V. p. 331) trasporta la guerra e la vittoria di Stilicone oltre il Danubio; strano errore, che viene imperfettamente e di mala grazia medicato leggendo Αρνον per l’σρον (Tillemont Hist. des Emp. Tom. V. p. 807). Da buoni politici noi dobbiamo far uso di Zosimo senza stimarlo o fidarci di lui.
- ↑ Cod. Theod. lib. VII. Tit. XIII. leg. 16. La data di questa legge 18 Maggio 406 persuade me, come ha persuaso il Gotofredo (Tom. II. p. 387) del vero anno dell’invasione di Radagasio. Il Tillemont, il Pagi, ed il Muratori preferiscono l’anno antecedente, ma essi vengono astretti da certe obbligazioni di civiltà e di rispetto verso S. Paolino di Nola.