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storia della decadenza |
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a grado a grado contribuirono a formare una delle più importanti città dell’Italia. Il principal canale d’Augusto conduceva una copiosa quantità di acque del Po per mezzo della città all’entratura del porto; le medesime acque s’introducevano in profonde fosse, che circondavano le mura; si distribuivano per mille canali minori in ogni parte della città, ch’essi dividevano in una quantità di piccole isole; se ne manteneva la comunicazione solo coll’uso dei battelli e de’ ponti; e le case di Ravenna, la figura delle quali può paragonarsi a quelle di Venezia, erano alzate su fondamenti di pali di legno. La campagna addiacente, alla distanza di molte miglia, era una profonda ed impenetrabil palude; e l’artificiale sentiero, che univa Ravenna col Continente, potea facilmente guardarsi o distruggersi all’avvicinarsi d’un’armata nemica. Quelle paludi però erano sparse di vigne; e quantunque il terreno fosse esausto da quattro o cinque raccolte, la città godeva una più abbondante copia di vino, che d’acqua fresca1. L’aria, invece d’essere infettata dalle malsane, e quasi pestilenziali esalazioni de’ bassi e pantanosi terreni, era distinta, come i contorni d’Alessandria, per la straordinaria sua purità e salubrità; e s’attribuiva questo singolar vantaggio a’ flutti regolari dell’Adriatico, che purgavano i canali, impedivano l’insalubre stagnamento delle acque ed ogni giorno portavano nel centro di
- ↑ Marziale (Epigr. III. 56, 57) scherza sull’inganno d’un furbo, che gli avea venduto del vino invece d’acqua; ma seriamente dichiara, che in Ravenna una cisterna è più valutabile d’una vigna. Sidonio si duole, che la città è priva di fonti e di acquedotti, e pone la mancanza d’acqua fresca nel numero de’ mali locali, come del gridar dei ranocchi, del pungere degli insetti ec.