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dell'impero romano cap. xxx. 71

doni che fece alle Reliquie degli Apostoli. Il Senato che nella trionfal processione era stato liberato dalla umiliante ceremonia di precedere a piedi il carro Imperiale, fu trattato con quella decente riverenza, che Stilicone affettò sempre per quell’Assemblea. Il popolo fu più volte soddisfatto dall’attenzione e dalla cortesia d’Onorio ne’ pubblici giuochi, che in quell’occasione si celebrarono con una magnificenza non indegna dello spettatore. Appena fu terminato il numero destinato delle corse de’ cavalli, ad un tratto cangiossi la decorazione del Circo; la caccia delle fiere somministrò un vario e splendido divertimento; ed alla caccia successe una danza militare, che nella vivace descrizione di Claudiano somiglia la rappresentazione d’un moderno torneo.

In questi giuochi d’Onorio, i crudeli combattimenti de’ Gladiatori1 macchiarono per l’ultima volta l’anfiteatro di Roma. Il primo Imperatore Cristiano può attribuirsi l’onore del primo editto, che condannò l’arte ed il piacere di spargere il sangue umano2; ma questa benefica legge non espresse che i desiderj del Principe, senza riformare un abuso inveterato che degradava un popolo culto sotto la condizione di selvaggi Cannibali. Ogni anno si trucidavano varie centinaia, e forse più migliaia di vittime nelle grandi città dell’Impero; ed il mese di Decembre, più special-

  1. Sopra il curioso, quantunque orrido, soggetto dei Gladiatori si consultino i due libri dei Saturnali di Lipsio, che come Antiquario è disposto a scusare la pratica dell’antichità Tom. III. p. 483-545.
  2. Cod. Theod. lib. XV. Tit. XII. leg. l. 1l comentario del Gotofredo somministra (Tom. V. p. 396) dei gran materiali per la storia dei Gladiatori.