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48 storia della decadenza

Megara, fu rovinato dalla funesta di lui presenza; e se possiamo servirci del paragone di un Filosofo contemporaneo, Atene medesima rassomigliava alla sanguinosa e vota pelle di una vittima uccisa. La distanza fra Megara e Corinto non poteva eccedere molto lo spazio di trenta miglia; ma la mala via, nome esprimente che tuttavia essa porta fra i Greci, era o potea rendersi inservibile per lo marcia di un nemico. I folti ed oscuri boschi del monte Citero cuoprivano l’interno del paese; gli scogli Scironj s’avvicinavano alla superficie dell’acqua, e stavan pendenti sopra il tortuoso e stretto sentiero, che durava più di sei miglia lungo il lido del mare1. Il passo di quelle rupi, tanto famoso in ogni secolo, si terminava dall’istmo di Corinto; ed un piccolo corpo di fermi ed intrepidi soldati avrebbe potuto felicemente difendere un temporaneo trinceramento di cinque o sei miglia dal mare Jonio all’Egeo. La fiducia, che avevano le città del Peloponneso nella naturale loro difesa, le aveva indotte a trascurare le antiche lor mura; e l’avarizia dei Romani Governatori aveva esaurito e tradito l’infelice provincia2. Corinto, Argo e Sparta cederono senza resistenza alle armi dei Goti; ed i più fortunati degli

  1. .... Vallata mari Scironia rupes
    Et duo continuo connectens aequora muro
    Isthmos
    .... Claudian. de Bell. Getic. 188.

    Gli scogli Scironj son descritti da Pausania (l. I. c. 44. p.107. Edit. Kahn.) e da’ nostri moderni viaggiatori, Wheeler (p. 436) e Chandler (p. 298). Adriano rendè la strada capace di due carri.

  2. Claudiano (in Ruffin. l. II. 186. e de Bell. Get. 611.) senz’ordine, quantunque con forza, descrive quella scena di rapina e di distruzione.