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454 | storia della decadenza |
gli amici, non meno che da’ nemici, che Alarico non aveva lungamente sopravvissuto alla presa di quella eterna città. Il suo spirito, superiore al pericolo reale, fu assalito da immaginari terrori; nè potè fuggir l’influenza della superstizione, che sì spesso avea secondato i suoi disegni1. La forte eloquenza, il maestoso aspetto, e le vesti sacerdotali di Leone eccitarono la venerazione d’Attila verso il Padre spirituale de’ Cristiani. L’apparizione de’ due Apostoli S. Pietro e S. Paolo, che minacciarono il Barbaro d’un’immediata morte, se non ascoltava le preghiere del loro Successore, è una delle più nobili leggende dell’Ecclesiastica tradizione. La salute di Roma potè meritare l’interposizione degli enti celesti; e si deve qualche indulgenza ad una favola, che si è rappresentata dal pennello di Raffaello, e dallo scalpello dell’Algardi2.
[A. 453] Il Re degli Unni, prima d’abbandonar l’Italia, minacciò di tornare in aria più terribile ed implacabile, se la Principessa Onoria, sua sposa, non fosse stata consegnata a’ suoi ambasciatori dentro il termine convenuto nel trattato. Frattanto però Attila sollevò la sua tenera ansietà coll’aggiungere una bella ragazza,
- ↑ L’istorico Prisco ha fatto positivamente menzione dell’effetto, che produsse tal esempio sull’animo d’Attila. Giornandes c. 42 p. 673.
- ↑ La pittura di Raffaello è nel Vaticano; il basso, o piuttosto l’alto rilievo dell’Algardi è in uno degli altari di S. Pietro (Vedi Dubos, Reflex. sur la Poes. et sur la Peint. Tom. I. p. 519, 520). Il Baronio (Annal. Eccl. an. 452, n. 57, 58) sostiene bravamente la verità di quest’apparizione, che per altro vien rigettata da’ più eruditi e pii Cattolici.