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dell'impero romano cap. xxxv. 429

rono alle belliche intimazioni di Attila i Re, e le nazioni della Germania e della Scizia, dal Volga forse fino al Danubio. Dal villaggio reale, posto nelle pianure dell’Ungheria, si mosse il suo stendardo verso l’Occidente, e dopo una marcia di sette o ottocento miglia, giunse dove si uniscono il Reno ed il Necker; ed ivi incontrossi co’ Franchi, aderenti al figlio maggiore di Clodione suo alleato. Una truppa di Barbari sciolti, che fosse andata in cerca di preda, avrebbe potuto sceglier l’inverno per la comodità di passare il fiume sul ghiaccio, ma l’innumerabile cavalleria degli Unni esigeva tale abbondanza di foraggio o di provvisioni, che non poteva ottenersi che in una stagione più mite; la foresta Ercinia somministrò i materiali per un ponte di barche, e le migliaia de’ nemici si sparsero con irresistibil violenza nelle Province Belgiche1. La costernazione della Gallia fu universale,.

    Bructerus, ulvosa quem vel Nicer abluit unda,
    Prorumpit Francus. Cecidit cito secta bipenni
    Hercynia in lintres, et Rhenum texuit alno.
    Et iam terrificis diffunderat Attila turmis
    In campos se Belga tuos....

    (Paneg. Avit. 320).

  1. La narrazione più autentica e circostanziata di questa guerra trovasi presso Giornandes (de reb. Getic. c. 36, 41 p. 662, 672) che alle volte ha compendiata, ed alle volte copiata l’istoria più estesa di Cassiodoro. Giornandes, che sarebbe superfluo di citare più volte, può correggersi, ed illustrarsi per mezzo di Gregorio di Tours (l. 2 c. 5, 6, 7) e delle Croniche d’Idazio, d’Isidoro, e de’ due Prosperi. Tutte le antiche testimonianze sono state raccolte ed inserite fra gl’Istorici di Francia, ma il Lettore dee stare in guardia contro un supposto estratto della Cronica d’Idazio (fra i frammenti di Fredegario Tom. II pag. 462) che spesso contraddice il testo genuino del Vescovo di Galizia.