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420 | storia della decadenza |
loro fu permanente e sincera. Sembra, che Teodorico Re de’ Visigoti, meritasse l’amor de’ suoi sudditi, la fiducia de’ suoi alleati, e la stima dell’uman genere. Il suo trono era circondato da sei valorosi figli, che erano educati con ugual diligenza tanto negli esercizi del campo Barbaro, quanto in quelli delle scuole Galliche: dallo studio dalla Giurisprudenza Romana essi appresero almeno la teoria della legge e della giustizia; e gli armoniosi sentimenti di Virgilio contribuirono ad addolcire l’asprezza de’ nativi loro costumi1. Le due figlie del Re Goto furono maritate a’ primogeniti de’ Re degli Svevi e de’ Vandali, che regnavano nella Spagna, e nell’Affrica; ma queste illustri affinità partorirono delitti e discordie. La Regina degli Svevi pianse la morte d’un marito crudelmente ucciso dal fratello di essa. La Principessa de’ Vandali cadde vittima d’un geloso tiranno, ch’essa chiamava suo padre. Il crudel Genserico sospettò, che la moglie del proprio figlio avesse tentato d’avvelenarlo; il supposto delitto fu punito coll’amputazione del naso e degli orecchi; e l’infelice figlia di Teodorico fu ignominiosamente rimandata alla Corte di Tolosa in quello stato di deforme mutilazione. Tal orrido fatto, che dee parere incredibile in un secolo incivilito, trasse ad ogni spettatore le lacrime: ma Teodorico fu mosso da’ sentimenti di padre e di Re a vendicare queste irrepa-
- ↑ Teodorico II venerava nella persona d’Avito il carattere di suo precettore:
..... Mihi Romula dudum
Per te Jura placent: parvumque ediscere jussit
Ad tua verba pater, docili quo prisca Maronis
Carmine molliret Scythicos mihi pagina mores.
Sidon., Panegyr. Avit. 495. etc.