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dell'impero romano cap. xxxiii. | 349 |
beri fruttiferi d’un paese, dov’essi avevano intenzione di stabilirsi; e sembra incredibile che fosse un ordinario loro stratagemma d’uccidere un gran numero di prigionieri avanti le mura d’un’assediata città, col solo fine d’infettar l’aria, e di produrre una pestilenza, di cui essi medesimi sarebbero stati le prime vittime1.
[A. 430] Lo spirito generoso del Conte Bonifazio era tormentato dall’estremo rammarico di veder la rovina, ch’esso avea cagionato, e di cui non era capace di raffrenare il rapido progresso. Dopo la perdita d’una battaglia, si ritirò ad Ippona Regia, dove fu immediatamente assediato da un nemico, che la risguardava come il vero baloardo dell’Affrica. La colonia marittima d’Ippona2 circa dugento miglia all’occidente di Cartagine, aveva anticamente acquistato il distinto epiteto di regia dalla residenza de’ Re Numidi; e son tuttavia restati nella moderna città, che è conosciuta
- ↑ Le originali querele della desolazione dell’Affrica si contengono: 1. in una lettera di Capreolo, Vescovo di Cartagine per iscusar la sua assenza dal Concilio d’Efeso (ap. Ruinart p. 429): 2. nella vita di S. Agostino scritta dal suo amico e collega Possidio (ap. Ruinart p. 427): 3. nell’istoria della persecuzione Vandalica fatta da Vittore Vitense (l. 1. c. 1, 2, 3, edit. Ruinart). L’ultima pittura, che fu fatta sessant’anni dopo l’evento, esprime più le passioni dell’Autore che la verità de’ fatti.
- ↑ Vedi Cellar., Geogr. antiq. Tom. 2. P. II. 112, Leone Affricano, in Ramusio Tom. 1. fol. 70, l’Affrica di Marmol Tom. II. p. 434, 437, i viaggi di Shavv. p. 46, 47. L’antica Ippona Regia fu finalmente distrutta dagli Arabi nel settimo secolo; ma con que’ materiali fu fabbricata una nuova città alla distanza di due miglia, e questa conteneva nel decimo sesto secolo circa trecento famiglie d’industriosi, ma turbo-