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dell'impero romano cap. xxxiii. |
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sio invece d’ascoltar la voce dell’ambizione, risolvè d’imitare la moderazione dell’avo, e di collocare Valentiniano suo cugino sul trono dell’Occidente. Il real fanciullo fu distinto a Costantinopoli col titolo di Nobilissimo: avanti la sua partenza da Tessalonica fu promosso al grado ed alla dignità di Cesare; e dopo la conquista dell’Italia, il patrizio Elione coll’autorità di Teodosio ed in presenza del Senato, salutò Valentiniano III col nome d’Augusto, e solennemente l’adornò del diadema e della porpora Imperiale1. Col consenso delle tre donne, che governavano il Mondo Romano, il figlio di Placidia contrasse gli sponsali con Eudossia, figlia di Teodosio e d’Atenaide, e tostochè furono essi giunti alla pubertà, quest’onorevol legame ebbe il pieno suo effetto. Nel tempo stesso fu distaccato l’Illirico occidentale dagli Stati d’Italia, e ceduto al trono di Costantinopoli2, forse come una compensazione delle spese della guerra. L’Imperatore dell’Oriente acquistò l’utile dominio della ricca e marittima provincia della Dalmazia, e la pericolosa sovranità della Pannonia e del Norico, ch’era stata più di venti anni ripiena e devastata da una promiscua folla di Unni, di Ostrogoti, di Vandali e di Bavari. Teodosio e Valentiniano continuarono a rispettare le
- ↑ Gli Scrittori originali non convengono (Vedi Muratori, Annali d’Ital. Tom. IV. p. 139) se Valentiniano ricevesse il diadema Imperiale a Roma, o a Ravenna. In questa incertezza io voglio credere, che si dimostrasse qualche rispetto al Senato.
- ↑ Il Conte di Buat (Hist. des Peuples de l’Europe Tom. VII. p. 292, 300) ha stabilito la verità di questa notabil cessione, spiegatine i motivi, e rintracciatene le conseguenze.