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dell'impero romano cap. xxxii |
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da S. Luca1. Ma questo pellegrinaggio fu il termine fatale delle glorie d’Eudossia. Sazia d’una vana pompa, e dimenticatasi forse delle sue obbligazioni verso Pulcheria, ambiziosamente aspirò al governo dell’Impero Orientale; il palazzo fu diviso dalla femminile discordia; ma la vittoria finalmente fu decisa dal superiore ascendente della sorella di Teodosio. L’esecuzione di Paolino, Maestro degli Ufizi, e la disgrazia di Ciro, Prefetto del Pretorio d’Oriente, convinsero il Pubblico, che il favore d’Eudossia non era sufficiente a proteggere i suoi più fedeli amici2. Appena l’Imperatrice s’accorse, che l’affezione di Teodosio era per essa irreparabilmente perduta, chiese la permissione di ritirarsi alla remota solitudine di Gerusalemme. Ottenne quello che domandava; ma la gelosia di Teodosio, o il vendicativo animo di Pulcheria, la perseguitò in quel suo estremo ritiro, e fu ordinato a Saturnino, Conte de’ Domestici, di punir con la morte due Ecclesiastici, suoi servi più favoriti. Eudossia immediatamente li vendicò, facendo assassinare il Conte: parve, che le furiose passioni, alle quali si lasciò trasportare in questa sospettosa occasione, giustificassero la severità di Teodosio; e l’Imperatrice, ignominiosamente
- ↑ Il Baronio (Annal. Eccl. an. 438, 439) è copioso, e florido; ma viene accusato di porre le favole di varj tempi al medesimo livello d’autenticità.
- ↑ In questa breve occhiata sopra la disgrazia d’Eudossia, ho imitato la cautela d’Evagrio (l. I. c. 21 ), e del Conte Marcellino (in Cron. an. 440 e 444). Le due autentiche date, che si assegnano da quest’ultimo, rovesciano una gran parte delle finzioni Greche; la celebre storia del pomo ecc. è buona solo per le Notti Arabe, dove può trovarsi qualche cosa non molto dissimile.