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dell'impero romano cap. xxxii | 297 |
la pace e la libertà della Scizia1. Le superiori forze d’Uldino Re degli Unni s’opposero al progresso di Gaina; un nemico e rovinato paese impedì la sua ritirata; egli sdegnò di capitolare; e dopo d’aver più volte tentato di farsi strada per le file dei nemici, restò ucciso, co’ suoi disperati seguaci, nel campo di battaglia. Undici giorni dopo la vittoria navale dell’Ellesponto, fu ricevuta a Costantinopoli con le più liberali espressioni di gratitudine la testa di Gaina, inestimabile dono del vincitore; e la liberazione pubblica si celebrò con illuminazioni e con feste. I trionfi di Arcadio divennero il soggetto di poemi epici2; ed il Monarca, non essendo più oppresso da ostili terrori, si abbandonò al dolce ed assoluto dominio della sua moglie, la bella ed artificiosa Eudossia, che ha macchiato la sua fama con la persecuzione di S. Gio. Grisostomo.
[A.397] Dopo la morte dell’indolente Nettario, successore di Gregorio Nazianzeno, la Chiesa di Costantinopoli era divisa dall’ambizione di più rivali candidati, che
- ↑ Il racconto di Zosimo, che conduce effettivamente Gaina di là dal Danubio, si dee correggere coll’autorità di Socrate e di Sozomeno, che dicono esser egli stato ucciso nella Tracia: e dalle precise ed autentiche date della Cronica Alessandrina o Pasquale p. 307. La vittoria navale dell’Ellesponto ivi è fissata nel mese Apellaeus, il decimo delle calende di Gennaio (23 Decembre): il capo di Gaina fu portato a Costantinopoli il terzo delle none di Gennaio, (3 Gennaio) nel mese Audinaeus.
- ↑ Eusebio Scolastico s’acquistò molta fama col suo Poema sulla guerra Gotica, nella quale avea militato. Quasi quarant’anni dopo, Ammonio recitò un altro poema sul medesimo soggetto alla presenza dell’Imperator Teodosio. Vedi Socrate l. VI. c. 6.