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dell'impero romano cap. xxxii 293

Gaina1 si ribellò apertamente, congiunse le sue forze, a Tiatira nella Lidia, con quelle di Tribigildo, e sempre mantenne il suo superiore ascendente sopra il Capo ribelle degli Ostrogoti. Le armate riunite s’avanzarono senza resistenza fino allo stretto dell’Ellesponto e del Bosforo; ed Arcadio fu costretto ad impedire la perdita dei suoi Stati dell’Asia con rimettere la propria persona ed autorità alla fede dei Barbari. Fu scelta la Chiesa della Santa Martire Eufemia, situata sopra un’alta eminenza vicino a Calcedonia2, per luogo del congresso. Gaina piegossi riverentemente ai piedi dell’Imperatore, nel tempo che esigeva il sacrifizio d’Aureliano e di Saturnino, due Ministri di grado consolare; ed i nudi lor colli furono esposti dal superbo ribelle al filo della spada: ma poi condiscese ad accordar loro una precaria e disonorevole grazia. I Goti, secondo i termini dell’accordo, furono trasportati subito dall’Asia in Europa; ed il vittorioso lor Capo, che accettò il titolo di Generale degli eserciti Romani, riempì tosto Costantinopoli delle sue truppe, e distribuì trai suoi dipendenti gli onori ed i premj dell’Impero. Gaina nella sua prima gioventù avea passato il Danubio, come supplichevole e fug-

  1. Zosimo (L. V. p. 313, 323), Socrate (L, VI c. 4), Sozomeno (L. VIII. c. 4), e Teodoreto (L. V. c. 32, 33) raccontano, sebbene con qualche varietà di circostanze, la cospirazione, la disfatta e la morte di Gaina.
  2. Οσιας Ευφημιας μαρτυριον, la Chiesa della martire S. Eufemia, è l’espressione di Zosimo stesso (L. V. p. 314) che senz’accorgersene usa il solito linguaggio de’ Cristiani. Evagrio descrive (l. 11. c. 3) la situazione, l’architettura, le reliquie ed i miracoli di quella celebre Chiesa, nella quale di poi fu tenuto il Concilio generale di Calcedonia.