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292 | storia della decadenza |
la dignità del loro Sovrano, pubblicarono immediatamente un editto per dichiarare, che il passato suo favorito avea disonorato i nomi di Console e di Patrizio, per abolir le sue statue, confiscare le sue ricchezze, e condannarlo ad un perpetuo esilio nell’isola di Cipro1. Un disprezzabil e decrepito Eunuco non poteva più eccitare i timori dei suoi nemici; nè era esso capace di goder quel che tuttavia gli restava, il conforto cioè della pace, della solitudine e d’un buon clima. Ma la loro implacabil vendetta gl’invidiò fino gli ultimi momenti d’una miserabile vita; ed Eutropio non ebbe appena toccato i lidi di Cipro, che fu precipitosamente richiamato. La vana speranza d’eludere, mediante la mutazione del luogo, l’obbligo del giuramento impegnò l’Imperatrice a trasferire la scena del suo processo e supplizio da Costantinopoli al vicino sobborgo di Calcedonia. Il Console Aureliano pronunziò la sentenza; ed i motivi di essa dimostrano la giurisprudenza d’un Governo dispotico. I delitti che Eutropio avea commesso contro il Popolo, avrebber potuto giustificar la sua morte; ma egli fu dichiarato reo d’aver posto al suo cocchio i sacri animali, che per la lor razza o colore erano riserbati all’uso del solo Imperatore2.
[A. 400] Mentre si eseguiva questa domestica rivoluzione,
- ↑ Cod. Teodos. Lib. IX. Tit. XL. leg. 14. La data di questa legge (de’ 17 Gennaio dell’anno 399) è corrotta ed erronea, mentre la caduta d’Eutropio non potè avvenire fino all’autunno del medesimo anno. Vedi Tillemont Hist. des Emper. Tom. V p. 780.
- ↑ Zosimo L. V. p. 313. Filostorg. l. XI. c. 6.
Sed tamen exemplo non feriere tuo,
può riguardarsi come una prova di qualche promessa.