Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
282 | storia della decadenza |
l’apparenza d’una giusta e legal processura, ed egli cedè con ripugnanza all’ossequiosa destrezza del suo collega, che pronunciò una sentenza di condanna contro l’infelice Timasio: se ne confiscaron le immense ricchezze in nome dell’Imperatore ed a vantaggio del favorito, ed esso fu mandato in esilio perpetuo ad Oasi, luogo solitario nel mezzo degli arenosi deserti della Libia1. Separato da ogni umano consorzio, il Generale degli eserciti Romani fu perduto per sempre al Mondo; ma le circonstanze del suo destino si son raccontate in diverse e contradditorie maniere. Sì vuol far credere, che Eutropio mandasse un ordine privato per la segreta esecuzione di lui2. Fu detto che tentando di fuggire da Oasi, perì nel deserto di sete o di fame, e che fu trovato il suo cadavere fra le sabbie della Libia3. È stato asserito con più sicurezza che Siagrio suo figlio, dopo aver fortunatamente evitato le ricerche degli agenti ed emissari della Corte, raccolse una truppa di ladri Affricani, con cui trasse Timasio dal luogo del suo esilio; e che non si
- ↑ Il grande Oasi era uno de’ luoghi nelle arene della Libia irrigato dall’acqua, e capace di produrre grano, orzo, e palme. Conteneva circa tre giornate di cammino dal Nord al Sud, circa mezza giornata in larghezza, ed era distante cinque giornata circa dall’Occidente d’Abido sul Nilo. Vedi Danville descript. de l’Egypte p. 186, 187, 188. Lo steril deserto che circonda Oasi (Zosim. L. V. p. 300) ha suggerito l’idea d’una comparativa fertilità, ed anche l’epiteto d’Isola felice (Erodot. III 27).
- ↑ Quel verso di Claudiano in Eutrop., l. 2. 180.
Marmaricus claris violatur caedibus Hammon
evidentemente allude alla sua persuasione della morte di Timasio.
- ↑ Sozomeno L. VIII, c 7. Ei parla secondo le relazioni ως τινος επυδομεν come udimmo dire.