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272 | storia della decadenza |
CAPITOLO XXXII.
[A. 395-1453] La divisione del Mondo Romano tra i figli di Teodosio contrassegna il finale stabilimento dell’Impero orientale, che dal regno d’Arcadio fino alla presa di Costantinopoli, fatta dai Turchi, durò mille e cinquantotto anni in uno stato di prematura e perpetua decadenza. Il Sovrano di quell’Impero assunse ed ostinatamente ritenne il vano, e di poi fittizio titolo d’Imperator dei Romani; e l’ereditarie denominazioni di Cesare e d’Augusto continuarono a dichiarare, che egli era il legittimo successore del primo degli uomini, che avesse regnato sulla prima delle nazioni. Il Palazzo di Costantinopoli gareggiava, e forse oltrepassava la magnificenza della Persia; e gli eloquenti discorsi di S. Gio. Grisostomo1 celebrano
- ↑ Il P. Montfaucon, che per comando de’ suoi superiori Benedettini fu condotto (Vedi Longueruana Tom. 1. p. 205) a fare la laboriosa edizione di S. Gio. Grisostomo in tredici tomi in foglio (Parigi 1738) si è divertito ad estrarre da quell’immensa collezione di cose morali alcune curiose antichità, che illustrano i costumi del secolo di Teodosio (Vedi oper. Chrysostomi Tom. XIII. p. 192, 196. e la sua dissertazione Francese nelle Memorie dell’Accademia delle Inscriz. Tom. XIII pag. 474, 490).